martedì 9 febbraio 2010

Giorgio Salati: SCENEGGIARE SU COMMISSIONE 2/3

Tutorial n° 101 - parte 2 di 3
1° parte 
2° parte

“SCENEGGIARE SU COMMISSIONE”
Tutorial in tre parti per Kinart

2. DAGLI APPUNTI AL SOGGETTO


“Fine della prima parte, inizio della seconda parte”, come direbbe Elio.

Man mano che scrivo questo tutorial mi rendo conto che è utile anche per me: è forse la prima volta che rifletto seriamente sul mio “metodo” di lavoro, e sto senz’altro imparando qualcosa anch’io.

Dunque, abbiamo già visto lo “scheletro” principale della storia, però gli appunti che avevo preso ovviamente non bastavano per passare direttamente alla sceneggiatura. Andava scritto un soggetto dettagliato e allo stesso tempo sintetico, possibilmente. Se scrivi in un soggetto “Poi Tal dei Tali indaga e scopre che era stato Talaltro a fare così” l’editor ti dirà: “Sì, hai scritto che Tal dei Tali scopre questa cosa… ma COME lo scopre?”. Il come va quindi sempre spiegato, non si può andare “sulla fiducia” sperando che l’editor ci lasci risolvere i problemi in sceneggiatura (a volte succede, ma raramente). Se si tratta di un soggetto Disney bisogna poi inserire delle gag perché si tratta pur sempre di storie umoristiche, e quando gli editor non leggono niente di divertente cominciano ad allarmarsi.

D’altra parte bisogna anche essere sintetici (qualità che non mi è propria e che tutt’ora mi risulta assai faticosa). Un editor si innervosisce se legge un soggetto che inizia così: “E’ una notte buia e tempestosa, di quelle in cui ti chiedi se tornerai vivo una volta uscito di casa, perché la fuori possono nascondersi pericoli ad ogni angolo: lupi, fantasmi, robot alieni, manguste mannare, vampiri, Renato Balestra, mostri della palude, ausiliari della sosta”. L’editor ha decine di soggetti e sceneggiature da leggere e valutare quello stesso giorno, e non gli si può far perdere tempo con dettagli inutili (scrupolo che invece non mi sto facendo con voi poveri internauti che leggete questo tutorial).

Insomma, dettagliato ma sintetico. Facile, eh? No, per nulla.

Torniamo alla storia “ZIO PAPERONE in fuga dal Natale” pubblicata su Topolino n. 2822 del 23 dicembre. Per passare dagli appunti al soggetto, avevo diversi problemi da risolvere. Il cosa l’avevo stabilito, ora si trattava di passare al come.

Partiamo dalla fine. Come fa Paperone a sistemare l’empasse creata nel villaggio scozzese, ossia la moda ossessiva dei regali? Innanzitutto meglio mettere meglio a fuoco la faccenda. E’ giusto che così di colpo gli autoctoni diventino fissati col farsi i regali? Eppure sono ultra-tirchi, scozzesi fino al midollo. Forse allora sarebbe più sensato che pretendessero regali l’uno dall’altro, mostrando di non aver capito un’acca del Natale. “Voglio un regalo!”, “Fammelo prima tu!”… una situazione buffa che mi riporta alla mente certe scene del villaggio di Asterix, quando vi si propaga questa o quell’altra fissazione collettiva.


© Disney


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